La notizia del virtuale accordo che dovrebbe portare AP a confluire nel centrodestra a livello nazionale, sta producendo fibrillazioni nella coalizione a livello locale. È soprattutto a Terni che il clima, sui banchi del consiglio comunale, si è surriscaldato.
“Ora ci sarà da far quadrare i conti nel centrodestra ternano – ha scritto ieri sera Tag24 Umbria, dando la notizia dell’intesa di massima ancora da chiudere ufficialmente -. Un centrodestra che in 15 mesi non è riuscito a metabolizzare e digerire la sconfitta del ballottaggio Bandecchi-Masselli. I consiglieri comunali più polemici contro Bandecchi starebbero meditando e preparando azioni di protesta contro l’accordo“.
Il quadro era questo, facile da presagire. E a Palazzo Spada, dove erano in programma due riunioni di commissioni consiliari, i protagonisti locali dei partiti della coalizione non hanno nascosto ansie e difficoltà a digerire l’ipotesi di accordo. Tanto che nel pomeriggio una delegazione ternana di Fratelli d’Italia partirà alla volta di Roma per cercare di presentare ai vertici del partito tutti i contro dell’operazione. L’unico partito a mancare nell’emiciclo del Comune di Terni è la Lega, che incasserebbe il via libera di Bandecchi al secondo mandato di Tesei. Un obiettivo tutt’altro che scontato e che sancisce anche la futura pax elettorale tra la presidente e il sindaco di Terni. Che in questi mesi si scontrati più volte su sanità, infrastrutture e progetti per la città.
Il coordinatore provinciale di Terni di Fratelli d’Italia Marco Cecconi a Roma per portare le istanze locali contro l’accordo
Malessere, nervosismo il tentativo di esorcizzare l’accordo con quello che fino a poche ora fa era visto come il Diavolo in persona. Questi i sentimenti plasticamente rappresentati dal linguaggio del corpo dei consiglieri di centrodestra. Se Orlando Masselli, candidato sindaco della coalizione sconfitto al ballottaggio proprio da Bandecchi, ha mantenuto il consueto aplomb, il coordinatore comunale Marco Cecconi ha affidato al telefono e a frenetiche uscite dalla sala consiliare l’azione politica di disturbo.
“Il partito ha un’organizzazione territoriale – dice durante una pausa dei lavori -. Per ora ci sono solo dichiarazioni unilaterali che provengono da Alternativa Popolare e di cui prendiamo atto. Ma ancora nessuna intesa è stata siglata. Anche dalla presidente Tesei ho ricevuto informazione diretta che lei stessa non è ancora informata di questa intesa. Finora ci sono solo le indiscrezioni, staremo a vedere cosa succederà negli incontri romani. Quello che è certo è che una nostra delegazione raggiungerà la Capitale per rappresentare le istanze di Terni e dei militanti del partito. Che, come potete immaginare, sono negative“.
Forza Italia ribalta la narrazione sull’accordo: “Bandecchi da contestatore del centrodestra, diventa sostenitore della Tesei”
Francesco Maria Ferranti, consigliere comunale di lungo corso di Forza Italia, sceglie la strada dell’ironia. E cerca di ribaltare la narrazione di un Bandecchi e del partito di AP come salvatori del centrodestra dal rischio del 3-0 alle Regionali.
“Direi che il sindaco Bandecchi da contestatore del centro destra in Regione – attacca Ferranti – si propone adesso come sostenitore della Presidente Tesei. Paradossale non è vero? Direi che politicamente è questo l’aspetto da evidenziare secondo Forza Italia“.
Ferranti è critico anche sul terreno dell’accordo a livello nazionale. Una scelta, quella che sarebbe stata fatta a Roma, in direzione della semplificazione del quadro partitico italiano. Dopo l’adesione di Italia Viva e Azione al campo largo, lo spazio per un terzo polo centrista si era ridotto ulteriormente. E l’approdo “naturale” di una forza politica fondatrice del PPE, come Alternativa Popolare, a un campo allargato di centrodestra porterebbe a un raffozrzamento delle componenti centriste. Rappresentate proprio da Forza Italia e da Noi Moderati.
“Per quanto mi riguarda – conclude Ferranti – in politica i conti dei voti non si fanno con il pallottoliere. In modo distaccato da ciò che pensa e sente la gente. Ciò che apportano Stefano Bandecchi e il suo partito AP alla coalizione, a Terni e in Umbria, potrebbero essere molto meno di ciò toglie in temini di consenso. Non è detto che i nostri elettori capiscano il senso di questa operazione e che, anzi, vedano malissimo questo apparentamento“.