Un’intesa costata due anni di lavoro ma dal peso strategico nazionale per la siderurgia.
È stato firmato intorno alle 17 di oggi, 11 giugno, a Roma, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’Accordo di programma per il rilancio del sito produttivo di Acciai Speciali Terni (Ast), cuore industriale della Conca ternana e snodo cruciale per la siderurgia italiana.
Al tavolo di via Veneto, il ministro Adolfo Urso, insieme alla presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, all’assessore ternano Sergio Cardinali e all’amministratore delegato di Ast Dimitri Menecali.
“Obiettivo raggiunto - ha dichiarato proprio il ministro -. Oltre due anni di lavoro intenso senza mai mollare, superando ogni difficoltà. Un grande lavoro di squadra che ha visto insieme al governo, sindacati, Regione, Comune e anche tanti parlamentari che hanno condiviso il lavoro del nostro Tavolo”.
✅Obiettivo raggiunto. Oltre due anni di lavoro intenso senza mai mollare, superando ogni difficoltà. Un grande lavoro di squadra che ha visto insieme al governo, sindacati, Regione, Comune e anche tanti parlamentari che hanno condiviso il lavoro del nostro Tavolo.
— Adolfo Urso (@adolfo_urso) June 11, 2025
L’#Accordo di… https://t.co/4YAElHSReQ
L’obiettivo è ambizioso: coniugare riconversione ecologica, rilancio economico e salvaguardia occupazionale in un sito collocato in un’area di crisi industriale complessa, soggetta a bonifica ambientale. Il piano prevede oltre un miliardo di euro di investimenti, articolati in due fasi, per trasformare Ast in un polo produttivo decarbonizzato, tecnologicamente avanzato e competitivo sul mercato globale dell’acciaio green.
“L’accordo di Terni - ha proseguito Urso - si aggiunge a quelli già raggiunti su Piombino, e speriamo di poter annoverare anche il rilancio del sito di Taranto, se gli enti locali lo condivideranno. La siderurgia italiana si rafforza sulla strada della tecnologia green, primi in Europa. Questa è politica industriale”.
L’Accordo di Programma per la riqualificazione del sito industriale di Acciai Speciali Terni (AST) si configura come un intervento strategico di politica industriale e ambientale, che integra obiettivi di decarbonizzazione, rilancio produttivo e sostenibilità territoriale.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy contribuirà alla realizzazione del piano industriale supportando l'investimento attraverso il Contratto di sviluppo per Tutela Ambientale, già richiesto dal Gruppo Arvedi e attualmente all’attenzione del soggetto gestore Invitalia. L'ammontare di agevolazioni richieste dall'azienda sulla base delle risultanze istruttorie è di 96,5 milioni.
Il documento firmato oggi - come anticipato da Tag24 Umbria (sotto il nostro post sui social) - articola una visione sistemica per il risanamento del SIN di Terni-Papigno e per il rafforzamento della competitività del sito AST all’interno del distretto siderurgico europeo.
Il cuore dell’Accordo risiede in un piano di investimenti privati pari a 557 milioni entro il 2028, destinati all’ammodernamento tecnologico degli impianti, alla produzione di acciaio fuso con forno elettrico a basso impatto ambientale, all’introduzione dell’idrogeno come vettore energetico e alla valorizzazione del rottame ferroso nell’ottica dell’economia circolare. L'obiettivo è quello di arrivare a 1,13 miliardi di euro di investimenti nella seconda fase, con la realizzazione dell'impianto di laminazione del lamiierino Magnetico a Grano non orientato e del nuovo impianto a freddo.
Si affiancano azioni pubbliche su più livelli: agevolazioni a valere sui Contratti di Sviluppo, strumenti FESR, sostegni per la qualità dell’aria, impegni normativi per l’“End of Waste” e una riforma nella gestione delle concessioni idroelettriche regionali.
Il progetto, profondamente coerente con il Green Deal europeo e con il Regolamento CBAM sul carbon leakage, costituisce un modello di transizione industriale in linea con il nuovo Piano europeo per l’acciaio e i metalli (COM/2025/125), facendo di AST un caso-scuola per l’industria hard-to-abate.
Inoltre, l’interconnessione produttiva tra il sito di Terni e quello di Cremona del Gruppo Arvedi prefigura una filiera dell’acciaio sostenibile interregionale, in grado di attrarre investimenti, rafforzare l’autonomia strategica europea e presidiare una produzione ad alto valore aggiunto con elevata occupazione diretta e indiretta.
Il Piano ambientale integrato prevede interventi di:
Il Piano economico-finanziario prevede un investimento complessivo di 1.132 milioni di euro, suddiviso in due fasi:
Uno dei temi cruciali dell’accordo è regolato dall’articolo 7 che stabilisce come “al fine di rendere ambientalmente ed economicamente sostenibili i costi energetici, tenuto conto che ciò costituisce un requisito per la produzione competitiva di acciaio inossidabile e magnetico”, Regione Umbria si impegna a valutare forme di gestione mista pubbico-privata per le concessioni energetiche. Inoltre, conformemente al quadro normativo vigente nazionale e comunitario, si dichiara disponibile a riservare il 30% della capacità produttiva energetica alle aziende energivore umbre, che garantiscano di mantenere livelli occupazionali e obiettivi ambientali coerenti. L'energia sarà ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale in linea con quella applicata dal mercato. Le parti valuteranno inoltre la possibilità di attivare sistemi di produzione e consumo semplificati (SSPC) e Ast si dichiara disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali
Ast si impegna a:
La Regione Umbria supporterà interventi di politica attiva del lavoro attraverso il Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.
Il Governo e la Regione Umbria, con il supporto di ISPRA e ARPA Umbria, condurranno studi specifici per:
Si tratta di un accordo che rappresenta un passo fondamentale per il rilancio del sito produttivo Ast e per la tutela ambientale del territorio di Terni.Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, si punta a creare un modello di sviluppo sostenibile, competitivo e rispettoso dell’ambiente.