Il lavoro collaborativo tra il governo italiano e le regioni italiane continua a segnare importanti progressi tramite l’accordo di coesione. Dopo la recente firma dell’accordo in Friuli Venezia Giulia, avvenuta tra la Presidenza del Consiglio e la Regione, il 9 marzo scorso è stata la volta dell’Umbria. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della Regione, Donatella Tesei, hanno sottoscritto un nuovo accordo, il dodicesimo del suo genere.
L’accordo per 36 progetti
Le risorse assegnate ammontano a 238,2 milioni di euro, di cui 27,7 milioni erano già stati anticipati nel 2021. Questo finanziamento sostanziale sarà destinato a finanziare 36 progetti e linee di azione strategiche per il territorio umbro, stimolando investimenti complessivi per un valore di 287,8 milioni di euro. È quanto spiega il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che coordina il lavoro delle amministrazioni centrali e periferiche.
“Si tratta di importanti progetti che rispondono alla più ampia strategia di sviluppo regionale”, afferma Fitto. La selezione degli interventi si è basata sulla natura del Fondo sviluppo e coesione, fondamentale per gli investimenti infrastrutturali. I progetti coprono diverse aree di intervento, tra cui la riqualificazione degli asset territoriali, il potenziamento dei trasporti, l‘efficientamento energetico e il rilancio di siti industriali cruciali. Tra questi, rientra anche la riqualificazione del centro di Bastia Umbria Fiere, luogo in cui è avvenuta la firma dell’accordo.
Questi accordi rappresentano un passo avanti significativo in un percorso che coinvolge l’intero territorio italiano, dalle regioni settentrionali a quelle meridionali. Ad oggi, sono stati definiti accordi con dodici regioni, e ciò dimostra un impegno diffuso per il miglioramento infrastrutturale e lo sviluppo economico del Paese. Il ministro Fitto sottolinea l’importanza del confronto e della condivisione dei progetti con le amministrazioni interessate come elemento chiave per affrontare la sfida della modernizzazione e per garantire un utilizzo ottimale delle risorse finanziarie.
Questi investimenti strategici mirano a innescare una crescita strutturale che coinvolga tutte le aree del Paese, garantendo che ogni euro investito contribuisca in modo efficace e mirato al benessere e allo sviluppo delle comunità locali. Il cammino intrapreso dal governo e dalle regioni testimonia un impegno concreto verso una crescita equa e sostenibile, evidenziando come la cooperazione tra le istituzioni sia fondamentale per affrontare le sfide del presente e preparare il terreno per un futuro prospero per l’Italia.
Che cos’è e in cosa consiste l’accordo di coesione
La politica di coesione rappresenta uno strumento per promuovere lo sviluppo economico e sociale, riducendo le disparità tra territori e regioni europee e sostenendo le comunità più vulnerabili. Fondata sul Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e sulla Costituzione italiana, questa politica richiede interventi mirati per favorire uno sviluppo armonico e combattere gli squilibri economici e sociali.
Caratterizzata da obiettivi di medio termine, coinvolge diversi livelli di governo e attribuisce un ruolo fondamentale al partenariato economico e sociale. A partire dagli anni ’80, l’Unione europea ha promosso la politica di coesione attraverso i Fondi strutturali, che finanziano programmi gestiti congiuntamente tra gli Stati membri e la Commissione europea, richiedendo un cofinanziamento nazionale obbligatorio.
In Italia, questo cofinanziamento è in gran parte garantito dal Fondo nazionale di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie. In aggiunta ai Fondi strutturali, il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, attivo dal 1998, contribuisce ad affrontare i divari di sviluppo, operando in aggiunta alle risorse messe a disposizione ordinariamente. Sebbene la politica di coesione riguardi tutto il territorio nazionale, il suo peso finanziario è più rilevante nel Mezzogiorno, dove si concentra la maggior parte delle risorse destinate ai Fondi strutturali comunitari e nazionali per la coesione.
Organizzata per cicli di programmazione pluriennale, la politica di coesione si basa su documenti di orientamento generale, come l’Accordo di Partenariato, che stabiliscono priorità di investimento e articolazione delle risorse. A livello nazionale, gli atti di riferimento per la programmazione delle risorse sono le Delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), mentre a livello europeo, si concentrano su due macro obiettivi: l’Obiettivo investimenti per la crescita e l’occupazione e l’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea.