02 Sep, 2025 - 21:20

Accordo tra Ast e Comune di Terni: al via il lavaggio strade a Prisciano

Accordo tra Ast e Comune di Terni: al via il lavaggio strade a Prisciano

Il Comune di Terni ha annunciato un accordo atteso da mesi: Ast Arvedi e l’amministrazione comunale hanno deciso di avviare il lavaggio sperimentale delle strade attorno allo stabilimento di Prisciano.

L’assessore allo Sviluppo economico Sergio Cardinali spiega che l’intesa servirà a ridurre le polveri che da tempo preoccupano i residenti, in attesa della chiusura della rampa scorie la cui realizzazione terminerà entro aprile 2026. La sperimentazione durerà circa una settimana e prevede anche la pulizia dei calitoi (i canali di raccolta dell’acqua) per favorire il deflusso dell’acqua utilizzata nei lavaggi. Dopo il test, le modalità operative saranno comunicate ai cittadini e le attività di pulizia entreranno a regime nell’ambito di un quadro di “assoluta trasparenza amministrativa”.

Un accordo per ridurre l’impatto delle polveri

Secondo il comunicato ufficiale, Ast Arvedi, Comune e Asm (società incaricata dello spazzamento) realizzeranno domani mattina un sopralluogo tecnico per definire i dettagli operativi. L’obiettivo è individuare la tecnica di lavaggio più efficace per abbattere le polveri e pulire il quartiere. Il programma prevede l’utilizzo di idrovore e mezzi speciali per lavare la carreggiata e i marciapiedi circostanti al sito siderurgico. Il Comune precisa che le operazioni avverranno “in ottemperanza all’ordinanza del sindaco” e rientrano nella volontà dell’attuale amministrazione di migliorare continuamente il rapporto tra produzione industriale e ambiente.

Il lavaggio sperimentale rappresenta una misura temporanea mentre si completa la copertura della rampa scorie. Quest’ultima è una struttura progettata per ridurre le emissioni diffuse di polveri; l’entrata in funzione, prevista nell’accordo di programma con Arvedi Ast, è fissata per la primavera 2026. Fino ad allora, l’esecutivo cittadino intende adottare misure contingenti come l’abbonamento delle strade per tutelare la salute dei residenti.

Dalla diffida del sindaco alla cooperazione

L’accordo arriva dopo mesi di scontro istituzionale. Il 21 luglio 2025 il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, aveva inviato una diffida formale ad Arvedi Ast, alla ditta Tapojärvi che gestisce le scorie, ma anche a Regione Umbria, Arpa e Usl2. Nella diffida l’amministrazione richiamava l’obbligo di intervenire “con urgenza e senza indugio” per bloccare gli episodi ricorrenti di dispersione di polveri ferrose provenienti dallo stabilimento. Il Comune denunciava l’esposizione della popolazione a sostanze potenzialmente nocive, con ricadute possibili in termini di malattie respiratorie e cardiovascolari.

Il documento sottolineava che i fenomeni continuavano a ripetersi nonostante le misure transitorie adottate e ricordava che la chiusura della rampa scorie non sarebbe stata completata prima del primo semestre 2026, imponendo dunque misure temporanee per ridurre le emissioni. Bandecchi minacciava persino la sospensione delle attività dell’acciaieria qualora non fossero arrivate risposte concrete.

L’atto di diffida ha innescato un serrato confronto istituzionale e un dibattito pubblico accesissimo. Da una parte il sindaco chiedeva azioni immediate; dall’altra la Regione rispondeva ricordando le procedure già avviate e accusando il primo cittadino di fare propaganda. La nuova intesa per il lavaggio delle strade sembra ora segnare un passo verso la cooperazione, in attesa della conclusione dei lavori sulla rampa scorie.

La reazione della Regione e il progetto della rampa scorie

Nelle settimane successive alla diffida il tema è stato al centro di un duro scambio tra Comune e Regione. L’assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca ha rivendicato di aver autorizzato la realizzazione della nuova rampa scorie il 14 luglio 2025, una settimana prima della diffida del sindaco. De Luca ha definito il progetto “strategico per il contenimento delle emissioni diffuse”, spiegando che la copertura della rampa scorie entrerà in funzione a marzo 2026. L’assessore ha ricordato che i lavori hanno incontrato ostacoli burocratici legati al rischio di incidente rilevante e alla necessità di aumentare la classe di rischio sismico, ma grazie all’impegno degli uffici regionali si è riusciti a chiudere l’iter autorizzativo.

Oltre alla rampa scorie, la Regione ha elencato altre iniziative in campo per affrontare l’inquinamento a Terni: finanziamento dello studio epidemiologico “Neoconca” per analizzare l’impatto sanitario sul territorio, avvio del progetto “InSinergia” per il biomonitoraggio dei metalli pesanti e revisione parziale dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) per valutare le emissioni di nichel. In questo quadro, De Luca ha accusato il Comune di aver sottoscritto l’accordo di programma senza poi partecipare con proposte concrete alle conferenze dei servizi, limitandosi a prescrizioni minime. L’assessore regionale ha invitato a “meno propaganda e più lavoro”, ricordando che l’accordo prevede interventi di bonifica, messa in sicurezza del sito e misure per migliorare aria e acqua.

Le tappe future e la partecipazione dei residenti

L’operazione di lavaggio delle strade che parte in questi giorni non risolve definitivamente il problema, ma rappresenta un segnale importante di attenzione al quartiere di Prisciano. Domani mattina i tecnici del Comune, dell’Asm e di Ast effettueranno un sopralluogo per stabilire come procedere: tra le ipotesi ci sono lavaggi giornalieri nelle fasce orarie meno trafficate, utilizzo di acqua a pressione per rimuovere le polveri e interventi mirati sui punti dove le particelle si accumulano. L’Asm dovrà anche occuparsi di pulire i canali di deflusso per evitare ristagni.

Una volta terminata la settimana di test, l’amministrazione comunale convocherà un’assemblea con i residenti per spiegare le modalità operative. L’assessore Cardinali ha sottolineato che il coinvolgimento della comunità e la trasparenza sono elementi essenziali per ricostruire il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. L’accordo prevede infatti di pubblicare regolarmente i risultati del lavaggio e i dati di monitoraggio della qualità dell’aria.

Nel medio periodo il vero banco di prova sarà la realizzazione e la messa in funzione della rampa scorie, considerata dalla Regione e dall’azienda l’unica opera in grado di risolvere strutturalmente il problema delle polveri. Fino ad allora, la sperimentazione del lavaggio e l’attuazione delle diffide restano strumenti necessari per ridurre l’impatto dell’acciaieria sulla salute e sulla qualità della vita nel quartiere.

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Francesca Secci
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