01 Aug, 2025 - 19:00

Accolti oltre duemila giovani pellegrini in Umbria prima del Giubileo: il grazie della Chiesa alle famiglie umbre

Accolti oltre duemila giovani pellegrini in Umbria prima del Giubileo: il grazie della Chiesa alle famiglie umbre

Non è stato solo un anticipo del Giubileo, ma un banco di prova riuscito per l’accoglienza e il senso di comunità. Dal 24 al 28 luglio, oltre duemila giovani pellegrini di diverse nazionalità sono stati ospitati in Umbria grazie a un articolato programma di gemellaggi tra diocesi, promosso dal Servizio regionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza episcopale umbra (Ceu). A loro si sono aggiunti centinaia di ragazzi in transito per eventi paralleli, come la Marcia Francescana e le iniziative dei movimenti ecclesiali.

Un flusso ordinato e caloroso, che ha trovato nella città di Assisi il suo cuore pulsante, tra visite ai principali luoghi di culto francescano e momenti di preghiera e festa. Il culmine si è avuto il 27 luglio, nel piazzale antistante la Basilica di Santa Maria degli Angeli, con la partecipazione del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, e di tutti i vescovi dell’Umbria.

Una mobilitazione regionale che ha unito Chiesa, istituzioni e volontari

Dietro l’accoglienza, un sistema articolato fatto di coordinamento, sensibilità e impegno. “Sono stati giorni intensi e significativi per le nostre Chiese diocesane”, ha dichiarato monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu. “L’accoglienza di così tanti ragazzi è stata possibile grazie a un lavoro sinergico tra la Conferenza episcopale umbra, le diocesi, i santuari, la Regione Umbria, le Province di Perugia e Terni, i Comuni e il mondo del volontariato”.

Un ringraziamento particolare è andato agli animatori degli oratori, ai sacerdoti impegnati nella pastorale giovanile, al Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Assisi e, soprattutto, alle famiglie umbre che hanno deciso di aprire le proprie case.

“Sono esperienze che lasciano il segno - ha proseguito Boccardo - ricche di umanità e fraternità, capaci di generare nuove relazioni e ampliare gli orizzonti del cuore”. “I giovani ci hanno testimoniato che è possibile e bello vivere un’esistenza basata sulla fratellanza e sul rispetto, soprattutto verso i più fragili”.

Assisi cuore spirituale e logistico dell’incontro: la macchina dell'accoglienza non ha fatto una piega

Dal punto di vista logistico, il Comune di Assisi, guidato dal sindaco Valter Stoppini, ha avuto un ruolo chiave insieme alla Polizia Locale, al settore Lavori pubblici e alla Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, che ha garantito anche lo streaming su YouTube. In campo, anche i Frati Minori della Porziuncola, le parrocchie locali, le associazioni di volontariato e numerosi tecnici e fornitori di servizi che hanno contribuito all’allestimento degli spazi e al buon esito degli eventi.

La serata del 27 è stata presentata da Francesco Mecarelli, Maria Chiara Capobianco e Valeria Baldan, accompagnata dalla band “One Way” e arricchita dallo spettacolo “Francesco. Il Cantico”, messo in scena dalla Compagnia Stabile del Teatro San Carlo e dal progetto diocesano “ProTeMus”.

Non sono mancati contributi simbolici come quello di Nadia Ischia, che ha raccontato la storia di Carlo Acutis disegnando con la sabbia, o l’omaggio floreale curato da Pianeta Verde Garden, con l’approvvigionamento idrico garantito gratuitamente da Umbra Acque. Il tutto con il supporto tecnico di realtà locali come “E luce fu”, B.M.P. snc, CM Video Studio e Video Pictures.

L’Umbria come laboratorio di accoglienza: ora i giovani sono a Roma per il Giubileo

A poche ore dall’arrivo a Roma dei pellegrini, dove il 2 e 3 agosto vivranno la Veglia e la Messa presiedute da papa Leone XIV, resta il segno tangibile di un’Umbria capace di fare squadra, unendo istituzioni, Chiesa e società civile in una rete di accoglienza concreta.

Nelle parole di monsignor Boccardo, riecheggia il senso ultimo dell’esperienza: “A tutti giunga il nostro sincero grazie. Questo è il volto di una Chiesa che cammina con i giovani e impara da loro”. Un grazie che sa di futuro.

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Federico Zacaglioni
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