La questione acciaieria di Terni continua a far discutere. Dopo la pubblicazione di alcune interviste legate proprio a questa tematica abbiamo ricevuto molte segnalazioni da parte di alcuni cittadini di Terni che, da tempo, vivono con un contesto che non li mette nella condizione di vivere serenamente e con una sensazione costante di timore per il futuro delle nuove generazioni.
La redazione di Tag24 Umbria, da sempre, cerca di accogliere le voci di tutti i cittadini, primi testimoni delle dinamiche della regione e delle città che la caratterizzano. Per questo abbiamo deciso di accogliere le testimonianza e dare a loro voce, con l’obiettivo di fornire un’informazione che possa coprire e ascoltare tutti, senza escludere nessuno nella corsa ai sentimenti comuni. Abbiamo deciso, dunque, di raccogliere il tutto in un’intervista.
Situazione acciaieria di Terni, la denuncia dei cittadini
Ci avete contattato per denunciare la situazione che i cittadini di Terni vivono da tempo a causa dell’acciaieria. Cosa emerge in particolare?
“La situazione con la quale conviviamo, e che ha raggiunto dei livelli inaccettabili per la salute dei residenti, é quella di avere polveri metalliche che si depositano ovunque (sulle macchine, sulle persiane, sulle pertinenze esterne, balconi, etc etc) ma soprattutto che vengono inalate e finiscono nei nostri polmoni. Si tratta di polveri bianche da scorificazione prodotte dalle acciaierie di Terni nel processo di raffreddamento dell’acciaio. Questa polverositá é presente soprattutto nel quartiere di Prisciano e Borgo Bovio (Terni est) in quanto in questa zona si trova il piazzale “Metal Recovery”.
“Le polveri sono visibili ad occhio nudo, ma il dato invisibile e ancora più preoccupante ed allarmante sono i livelli dei metalli pesanti presenti nell’aria. Per verificare questo dato basta andare nel sito dell’Arpa e vedere i livelli di nichel e cromo che vengono rilevati dalla centralina presente nella zona. A tutto questo, come se non bastasse, alcuni residenti avvertono anche delle forti vibrazioni causate dal processo di trasformazione dei rottami in trucioli utilizzati per vari fini (come ad esempio quello di venderli ad aziende per fare calcestruzzo). Queste vibrazioni, oltre ad essere fastidiose, sono anche molto pericolose per le abitazioni, arrivando a causare addirittura delle crepe. Per finire, molto spesso si avverte un odore acre, ferroso nell’aria, per nulla piacevole!”
La durata
Da quanti anni si percepisce tutto questo?
“Posso dire solo per sentito dire che questa situazione va avanti, più o meno, dal 1993. Tuttavia, per validare questo dato basta fare una piccola ricerca in internet dove é possibile trovare interviste, anche di anni precedenti, di residenti che raccontano di questa situazione. Una cosa che posso dire con cognizione, abitando in questa zona da 4 anni, é che lo scorso anno sembrava esserci stato in piccolo miglioramento (che mi aveva fatto ben sperare), invece da troppi mesi ormai c’è stato un peggioramento tangibile. Ultimo, grave, episodio é stato quello di 2/3 settimane culminato con l’esposto dell’assessore al Governo e all’Arpa. Quest’ultima ha attestato un livello eccessivo di polveri nell’aria”.
“Ma a questo punto, la domanda che vorremo fare all’Arpa é “dopo questo accertamento c’è stata una conseguenza per l’acciaieria o hanno continuato come se nulla fosse?! Arpa si é preoccupata di verificare nei giorni successivi se la situazione fosse ritornata nella norma?”
Timore per le future generazioni
Emergono preoccupazioni per quanto riguarda la salute anche per gli anni a venire?
“Assolutamente sí. Siamo estremamente preoccupati per questa situazione ed ho il timore che continuerà in modo imperterrito nei prossimi anni senza i necessari interventi da parte delle Autoritá ambientali e governative. Purtroppo tutti sanno ma nessuno effettivamente ha osato mai alzare la voce e far valere i diritti dei cittadini di fronte ad un colosso come l’Acciaieria. Ora capite perché, di fronte a certe affermazioni (mi riferisco all’intervista rilasciata dal Dott. Marcelli) non siamo riusciti a rimanere zitti e buoni?! Non posso sentir parlare di “sostenibilità” associata alla parola “Ambiente” in riferimento all’Acciaieria. Non si può parlare per spot, se le cose non si sanno meglio tacere”.
Soluzioni future
Quali potrebbero essere, secondo lei, le possibili soluzioni in futuro?
“Per quanto riguarda le polveri, si dice che entro il 2025 si dovrebbe procedere alla costruzione di un capannone dove racchiudere l’attività di raffreddamento dell’acciaio e “risolvere” il problema delle polveri. Mi duole ricordare che questo sarebbe il 5° tentativo! Gli altri 4 sono falliti, questo perché si tratta comunque di un procedimento complesso, non semplice da gestire al chiuso, soprattutto per i lavoratori”.
“Ultimamente inoltre ci è stato “promesso” che, per cercare di “alleggerire” il problema, l’Acciaieria si sarebbe impegnata a bagnare con acqua, attraverso l’utilizzo di sistemi automatici, i vari depositi/piazzali. Tuttavia, dopo tavoli e tavoli di trattative con il Comune, hanno fatto di sapere di non riuscire a realizzare degli impianti automatici per n.3 depositi, tra cui il famoso “Metal recovery” che è il peggiore, ma che avrebbero fatto fronte attraverso delle autobotti. Da voci interne ci hanno detto che bagnano solo se hanno delle visite esterne o se la situazione diventa ingestibile. A questo punto non mi resta che sperare che, con le tecnologie a disposizione, possano trovare una vera soluzione, definitiva. Non voglio credere che, nonostante siano passati 30 anni dal ’93, siamo ancora allo stesso punto, é inaccettabile per residenti e lavoratori!”