È stata decisiva una donazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno per consentire l’aggiornamento del sofisticato software dell’acceleratore lineare della radioterapia intraoperatoria, già presente all’interno dell’Ospedale folignate.
La generosa elargizione, che rinnova l’impegno della Fondazione in ambito sanitario a favore della comunità, permette di poter disporre di un’efficace ed efficiente strumentazione all’avanguardia. E testimonia il dialogo e la collaborazione tra Usl Umbria 2 e la stessa istituzione bancaria. Con l’impegno comune a voler garantire qualità dei servizi sanitari e indubbi benefici ai pazienti. In questo caso, soprattutto alle donne che necessitano di trattamento radioterapico nel corso dell’intervento chirurgico al seno.
La fornitura digitale per l’acceleratore lineare fondamentale per la cura dei tumori femminili al seno
La presidente della Fondazione CaRiFo, Monica Sassi, ha sottolineato il dialogo costante con Usl 2 e ha confermato l’impegno per il potenziamento dei servizi e dell’assistenza. In questo caso, poi, c’è anche una forte risposta a una patologia, quella del tumore al seno, che interessa la sfera più delicata e diffusa tra le donne delle terapie oncologiche.
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno – spiega la presidente Monica Sassi – ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nel sostenere l’Ospedale di Foligno. Con la volontà di concorrere ad offrire all’utenza dei servizi sempre più efficienti. Con questa ulteriore azione vogliamo consolidare una forte sinergia e ribadiamo la nostra costante attenzione ed ascolto a tutte alle istanze tese alla promozione e benessere della salute della comunità folignate e non solo“.
Di fondamentale importanza anche l’impegno per dare forza al progetto di integrazione tra l’ospedale, le cure domiciliari e la medicina territoriale. Anche attraverso il finanziamento al servizio di telemedicina e al supporto della sanità territoriale e delle associazioni del Terzo Settore, impegnate nei servizi di prossimità.
L’ente di Palazzo Cattani si è distinto per l’attenzione e il costante dialogo con il territorio. “Finanziando – ricorda la presidente Sassi – l’attivazione di prestazioni terapeutiche altamente specializzate, per la prevenzione e rischio recidiva di gravi patologie. E poi percorsi di accompagnamento e di riabilitazione per altre tipologie di pazienti, così come l’assistenza psicologica avviata all’interno dei reparti di oncologia. Tutto ciò concorrendo a sviluppare una maggiore presa in carico, un maggior benessere, autonomia e inclusione sociale delle persone“.
Upgrade della strumentazione con la collaborazione di Fondazione CaRiFo e Breast Unit ospedaliera
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno – afferma il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 Piero Carsili – ha accolto con favore e sostegno il progetto. A presentarlo è stato il dottor Gianfranco Lolli, responsabile della Breast Unit dell’ospedale “San Giovanni Battista” ed il suo staff. Prevede, in particolare, strategie di innovazione tecnologica e di umanizzazione delle cure, due elementi che costituiscono scopi comuni e obiettivi centrali per le nostre due organizzazioni. Promozione della salute, accessibilità ai servizi sanitari, innovazione, equità e prevenzione sono le nostre linee guida per migliorare il benessere dei cittadini“.
“L’installazione dell’upgrade sulla strumentazione – dichiarano il direttore sanitario Nando Scarpelli e la direttrice dell’ospedale di Foligno Orietta Rossi – rappresenta un ulteriore passo significativo verso l’investimento in innovazione. Con l’obiettivo di migliorare le cure mediche nella nostra regione, continuando ad offrire ai pazienti trattamenti più precisi ed efficaci, riducendo al contempo i tempi di intervento e migliorando la loro esperienza complessiva“.
Nuovo software: un solo trattamento intraoperatorio, invece delle 25 sedute standard
“Questo aggiornamento tecnologico di un acceleratore lineare per radioterapia intraoperatoria (IORT) – spiega il dottor Gianfranco Lolli – permette, in casi selezionati di patologia mammaria, di effettuare un trattamento completo in un’unica seduta intraoperatoria. È possibile così evitare il trattamento standard di 25 sedute. Questa metodica risulta veramente vantaggiosa sia nel ridurre i trasferimenti verso le strutture di radioterapia da parte dei pazienti per lunghi periodi, che per quanto riguarda la riduzione delle liste di attesa per i trattamenti standard. Inoltre tale trattamento per alcune patologie oncologiche addominali, come i sarcomi, ha notevoli vantaggi a livello terapeutico e scarsa tossicità per i tessuti sani“.
Nello scorso anno la Breast Unit ha eseguito il trattamento di oltre 250 primi casi di tumore mammario, confermandosi centro di eccellenza regionale e polo di area vasta.
“La radioterapia intraoperatoria (IORT, Acronimo inglese di Intra Operative RadioTherapy) – aggiunge il radioterapista dottor Fabrizio Fusconi – è una metodica che permette di eseguire la radioterapia durante l’intervento chirurgico di asportazione del carcinoma mammario. Ciò consente un’unica seduta (contro le 20-30 sedute canoniche distribuite in 4-6 settimane) con indubbi vantaggi e benefici per le nostre pazienti“.
Maggiore sicurezza nell’utilizzo dell’acceleratore lineare per pazienti e professionisti sanitari
“L’aggiornamento dell’acceleratore lineare LIAC (Light Intraoperative ACcelerator) HWL (High Work Load), rispetto alla precedente versione – spiega il dottor Massimiliano Paolucci, responsabile del servizio di Fisica Medica dell’Azienda Usl Umbria 2 – comprende l’applicazione di una schermatura interna che riduce al minimo la radiazione durante l’esposizione, con una conseguente diminuzione dell’impatto sul personale di sala operatoria, in termini di rischio da radiazioni ionizzanti, mantenendo inalterata l’efficacia del trattamento radioterapico. L’apparecchiatura, prevedendo un flusso operativo semplificato, permetterà di eseguire un numero di trattamenti superiori, rispetto al precedente modello, riducendo significativamente i tempi di ogni singola procedura e garantendo inoltre la piena rispondenza alle normative vigenti in materia di radioprotezione del paziente“.