Una riconferma che pesa come una scelta di campo: Tiziana D’Acchille guiderà per altri tre anni l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, forte di un voto praticamente unanime. Il mandato bis arriva in una stagione di crescita dell’istituzione e chiama all’appello la città: infrastrutture, laboratori, apertura internazionale e spazi adeguati sono le parole chiave di una strategia che intreccia didattica, ricerca e produzione culturale.
Nei prossimi tre anni, la Vannucci punta a consolidare un profilo di alta formazione artistica con un occhio saldo alla propria tradizione e l’altro rivolto all’innovazione. Il voto che ha confermato D’Acchille è un’investitura politica e culturale insieme, perché inchioda Perugia a un ruolo di corresponsabilità nel percorso della sua Accademia. "Sono grata ai professori dell’Accademia per aver voluto riconfermare la fiducia nei miei confronti", afferma la direttrice, che subito mette sul tavolo la questione cruciale degli spazi e delle dotazioni. Non si tratta solo di logistica: è l’ecosistema in cui si forma la nuova generazione di artisti e designer, tra arti visive, applicate e performative.
Il programma per il nuovo triennio si articola su tre direttrici. La prima è l’apertura oltreconfine: l’Accademia punta a moltiplicare scambi e accordi con atenei e istituti culturali esteri, a partire dalla rete degli Istituti Italiani di Cultura, per favorire mobilità, residenze e progetti in co‑produzione. La seconda riguarda il cuore della formazione: potenziamento dei laboratori e delle infrastrutture, aggiornamento di macchinari e software, ampliamento di atelier e officine per permettere a studenti e docenti di sperimentare con strumenti all’altezza degli standard internazionali.
Terza linea, la qualità complessiva: far crescere la Vannucci nel solco della sua tradizione, riportandola ai livelli di eccellenza storica nella didattica e nella produzione culturale, senza rinunciare alle sfide dell’innovazione nelle arti visive, applicate e performative.
La direttrice lega visione accademica e sviluppo urbano: "In questa importante fase di crescita è necessario il supporto della città di Perugia e di tutte le sue componenti politiche: abbiamo urgenza di acquisire nuovi spazi perché la crescita in termini di utenza studentesca rappresenta un fondamentale contributo anche per la crescita della comunità cittadina". L’espansione degli iscritti – se sostenuta da aule, laboratori e servizi adeguati – può diventare volano per quartieri, filiere creative, musei e imprese culturali. La Vannucci, in questa prospettiva, è un’infrastruttura civica: produce competenze, progetti, eventi, mostre, e alimenta l’attrattività del territorio.
La linea trova sponda nel presidente dell’Accademia, l’avvocato Mario Rampini: "La riconferma della professoressa D’Acchille è un segnale forte per il futuro dell’Accademia. Il Corpo accademico ha voluto confermare con unanimità la sua fiducia nel progetto che abbiamo davanti: rafforzare la statura nazionale e internazionale dell’istituto, supportare l’innovazione nella didattica e nei laboratori, e restituire all’Accademia di Perugia il ruolo di eccellenza che merita". Un’agenda che implica governance stabile, fund‑raising mirato, gestione dei cantieri e un calendario culturale capace di parlare sia alla comunità studentesca sia al pubblico cittadino.
Se l’Accademia cresce, cresce l’ecosistema culturale di Perugia. La riconferma di D’Acchille offre continuità a un progetto che intende mettere in relazione la formazione superiore artistica con la rete dei musei, i teatri, le residenze creative e le imprese del territorio. Internazionalizzazione, laboratori all’avanguardia e nuovi spazi non sono slogan: sono i perni su cui far ruotare la prossima stagione della Vannucci, per una città che vuole competere nei circuiti nazionali e internazionali della cultura e delle arti.