24 Sep, 2025 - 22:00

“A occhi chiusi”: Gubbio cammina nel buio per imparare a vedere meglio

“A occhi chiusi”: Gubbio cammina nel buio per imparare a vedere meglio

Domenica scorsa, nel cuore della Settimana europea della mobilità, Gubbio ha ospitato un evento davvero speciale: la passeggiata “A occhi chiusi”, un percorso sensoriale che ha portato i partecipanti a sperimentare, anche solo per un’ora, la condizione di chi vive con una disabilità visiva.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Gubbio in collaborazione con lUnione Italiana Ciechi e Ipovedenti, TPS Pro S.r.l. e La Bottega Azzurra soc. coop. sociale, ha coinvolto circa quaranta cittadini di ogni età.

Un viaggio sensoriale nel cuore di Gubbio

Il percorso si è snodato tra il Teatro Romano e i quartieri limitrofi, luoghi ricchi di storia e fascino ma anche di barriere architettoniche. Ai partecipanti è stata consegnata una mascherina per oscurare completamente la vista: un semplice oggetto capace di trasformare la percezione del mondo.

“Un’esperienza straordinaria, grazie alla quale ho potuto percepire il mondo in modo diverso: l’udito, il tatto e persino la consapevolezza dei miei passi si sono amplificati. Un vero e proprio viaggio sensoriale, che mi ha aperto gli occhi… chiudendoli”, ha raccontato una delle partecipanti, visibilmente emozionata.

Camminare diventa una sfida

Organizzati in coppie, i partecipanti si sono alternati nel ruolo di guida e guidato, percorrendo marciapiedi, attraversando strisce pedonali e aggirando ostacoli.

“Questa esperienza è stata un’occasione per aprire gli occhi, anche quando li si chiudono”, ha spiegato un altro partecipante. “Camminare o attraversare la strada possono diventare un'impresa quando la città non tiene conto delle esigenze di tutti.”

Questa consapevolezza è stata uno degli obiettivi principali dell’iniziativa: mettere in evidenza quanto sia difficile muoversi per chi non vede, ma anche quanto piccole disattenzioni quotidiane – un marciapiede occupato, una buca, una siepe non potata – possano trasformarsi in ostacoli insormontabili.

La partecipazione del vicesindaco Gagliardi

All’esperienza ha preso parte anche il vicesindaco e assessore all’Ambiente, Francesco Gagliardi, che ha sottolineato il valore formativo dell’iniziativa:

“Sono stato felice di partecipare personalmente, insieme a tante altre persone, alla passeggiata al buio, fortemente voluta dal mio assessorato in collaborazione con l’Associazione dei ciechi e degli ipovedenti ha dichiarato Gagliardi –. È stata un’occasione preziosa per toccare, in senso letterale, con i piedi e con le mani gli ostacoli alla mobilità pedonale, fatti di barriere architettoniche e spesso creati dal cattivo senso civico.”

Barriere da abbattere, dentro e fuori di noi

Il vicesindaco ha ricordato che l’amministrazione comunale sta lavorando a progetti strutturali per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ma ha anche lanciato un appello al senso civico di ciascun cittadino:

“Servono anche piccoli e significativi gesti quotidiani: lasciare liberi i marciapiedi, potare alberature e siepi private, non occupare coi veicoli le rampe di accesso alle strade, raccogliere gli escrementi dei propri animali domestici. Sono azioni semplici, ma che fanno la differenza per chi ha difficoltà a muoversi.”

L’impegno dell’amministrazione, ha concluso Gagliardi, è quello di replicare eventi di questo tipo, estendendoli il più possibile a tutta la comunità.

Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.)

L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio: il Comune di Gubbio sta lavorando, grazie a finanziamenti regionali, alla redazione del P.E.B.A.Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.

“Il nostro obiettivo – spiegano da TPS Pro, la società incaricata della redazione del Piano – è mappare tutte le barriere presenti in città, non solo fisiche ma anche percettive, e individuare interventi mirati per rendere Gubbio davvero accessibile.”

Alla fine del percorso, i partecipanti hanno compilato un questionario online predisposto da TPS Pro, fornendo suggerimenti e segnalazioni utili per la progettazione di una città più inclusiva.

Un messaggio alla comunità

La passeggiata “A occhi chiusi” non è stata soltanto un evento simbolico, ma un momento di riflessione collettiva.

“Vivere anche solo per mezz’ora senza la vista è stato illuminante – ha detto un partecipante –. Ti rendi conto di quanto siano importanti i suoni, i profumi, le vibrazioni del suolo sotto i piedi. Ma soprattutto capisci quante difficoltà incontra chi deve convivere ogni giorno con una disabilità visiva.”

Il messaggio è chiaro: la città deve diventare uno spazio per tutti, e questo richiede uno sforzo condiviso tra amministrazione e cittadini.

Gubbio come laboratorio di inclusione

La città eugubina, con il suo centro storico medievale e le sue strade spesso strette e in pendenza, rappresenta una sfida particolare per chi ha disabilità motorie o sensoriali. L’iniziativa di domenica, però, dimostra che con la giusta progettazione e con il coinvolgimento della comunità è possibile rendere fruibili anche i luoghi più complessi.

“Questa è la direzione giusta – ha commentato una volontaria dell’Unione Ciechi –. Non si tratta solo di rimuovere ostacoli fisici, ma di cambiare la mentalità di tutti noi, perché la vera barriera è spesso culturale.”

Un piccolo passo verso una città senza ostacoli

L’evento “A occhi chiusi” ha lasciato un segno profondo nei partecipanti e, si spera, nella comunità tutta. Non è stata solo una passeggiata simbolica, ma un atto di educazione civica e di empatia.

“Mi impegnerò a replicare eventi esperienziali così importanti, allargandoli il più possibile a tutta la comunità”, ha promesso il vicesindaco Gagliardi.

La sfida ora è trasformare questa esperienza in azioni concrete: migliorare l’accessibilità delle strade, ridurre le barriere architettoniche, ma anche promuovere comportamenti virtuosi da parte di tutti. Perché una città senza ostacoli non è solo più inclusiva: è una città migliore per tutti.

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Mario Farneti
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