Nei giorni scorsi, avevamo già accennato a un evento culturale di grande rilievo, un’occasione da non perdere, soprattutto per gli amanti del design: si trattava dell’incontro “A Conversation with Giovanna Castiglioni”, che si è svolto dalle 18:30 alle 20:00 presso la sede di DEA Illuminazione, in via San Cristoforo a Ospedalicchio di Bastia Umbra. Un evento che, come previsto, ha rappresentato un’opportunità straordinaria per immergersi nel mondo delle icone del design italiano, guidati da una delle voci più autorevoli e rispettate del settore: Giovanna Castiglioni. Figlia del leggendario architetto e designer Achille Castiglioni, la cui figura ha segnato indelebilmente la storia del design italiano e internazionale, Giovanna ha offerto un punto di vista unico e personale su un patrimonio che continua a essere fonte di ispirazione in tutto il mondo.
L’incontro si è rivelato un’autentica immersione nei temi che hanno plasmato e definito l’essenza del design italiano. Un viaggio attraverso la storia, le icone e le visioni che hanno reso il nostro paese un punto di riferimento globale nel settore. In questo articolo, approfondiremo i principali argomenti trattati, dando risalto all’importanza dell’esperienza e della testimonianza di Giovanna Castiglioni. Un’occasione che, senza dubbio, ha rappresentato un appuntamento imprescindibile per chiunque sia appassionato, o anche solo curioso, di esplorare il vasto e affascinante universo del design.
Un incontro imperdibile con Giovanna Castiglioni: retroscena, riflessioni e il racconto di un’eredità leggendaria
“Se non siete curiosi, lasciate perdere. Se non vi interessano gli altri, ciò che fanno e come agiscono, allora quello del designer non è un mestiere per voi.” Con queste parole, il grande Achille Castiglioni, architetto e designer milanese la cui genialità ha segnato il panorama del design internazionale, racchiudeva l’essenza del suo mestiere, fatto di curiosità, ascolto e continua ricerca. Un pensiero che ha attraversato il tempo, continuando a ispirare non solo professionisti del settore, ma anche chiunque si senta affascinato dal vasto universo del design.
Scomparso nel 2002, è oggi sua figlia, Giovanna Castiglioni, a diffondere e celebrare l’eredità del padre, portando avanti il suo pensiero e il suo metodo. Un esempio di questo impegno è stato l’evento culturale “A Conversation with Giovanna Castiglioni”, organizzato nella sede di DEA Illuminazione, a Ospedalicchio di Bastia Umbra, che ha visto una partecipazione variegata di esperti e appassionati, desiderosi di immergersi nel mondo che ha reso il “made in Italy” un simbolo di eccellenza nel design, nell’illuminazione e nell’arredamento.
A fare gli onori di casa, la titolare di DEA Illuminazione, Cristina Degli Esposti, insieme al suo team, formato da Francesco Franchi e Fabio Balducci. Lo showroom dell’azienda si è trasformato in una vera e propria esposizione di oggetti, disegni e fotografie provenienti direttamente dallo studio museo di Achille Castiglioni, situato in piazza Castello a Milano, sede della Fondazione Castiglioni, che da anni si dedica a catalogare, archiviare e digitalizzare l’enorme patrimonio del maestro. Un’eredità fatta di progetti, modelli, fotografie, filmati, oggetti e libri che raccontano oltre 60 anni di attività, prima accanto al fratello Pier Giacomo, e poi da solo, a partire dal 1968.
Il viaggio attraverso la storia di Castiglioni è stato ricco di spunti e di ironia, un tratto distintivo della sua filosofia progettuale. Dalle leggendarie lampade Arco, Taccia, Parentesi e Snoopy, fino al cucchiaio Sleek e l’interruttore Rompitratta, simbolo che Giovanna porta sempre appeso al collo come una collana, ogni oggetto racconta un pezzo di storia, ma anche un gioco, un invito alla riflessione e alla curiosità. Un appuntamento che, per tutti gli appassionati di design, è stato senza dubbio imperdibile.
Un evento che celebra con amore una tradizione eterna, fonte di ispirazione per le nuove generazioni di designer e appassionati
“Come in geologia c’è tantissima stratificazione di archivio all’interno dello studio di papà, un luogo straordinario, pieno di risorse meravigliose anche per i progettisti di oggi. Il metodo Castiglioni consiste anche nell’essere curiosi delle piccole cose, andare a recuperare oggetti anonimi, trasformarli magari in un progetto di industrial design. In studio ci sono ancora un sacco di sorprese, quindi ancora oggi riusciamo a rieditare oggetti di Achille di cui siamo assolutamente fieri. Insieme con mio fratello Carlo, riusciamo a fare un bellissimo lavoro di squadra proprio con le aziende per rimettere in produzione gli oggetti e tener viva una memoria che fa bene un po’ a tutti. L’oggetto a cui sono particolarmente legata è un interruttore che io ho sempre al collo e che mi permette di accendere le idee e trasmettere le giuste energie alle persone. Di questo mi occupo oggi, mi piace ‘accendere’ le persone.”
Con queste parole, Giovanna Castiglioni ha raccontato non solo la straordinaria eredità lasciata dal padre, ma anche la sua missione quotidiana nel portare avanti il suo pensiero e il suo metodo. Il “lavoro di squadra” con il fratello Carlo e le aziende, per rieditare e reintrodurre nel mercato le icone del design di Achille, rappresenta un impegno che va ben oltre il semplice recupero di oggetti. Si tratta di un atto di amore verso una tradizione che continua a ispirare le nuove generazioni di designer e appassionati. L’interruttore che porta sempre con sé, simbolo del legame con il padre, diventa per lei un potente strumento per “accendere” la creatività e l’entusiasmo delle persone intorno a sé.
Francesco Franchi, a sua volta, ha spiegato: “L’invito fatto a Giovanna è stato fatto con il cuore – perché sappiamo che non parla di un professionista qualunque ma di suo padre. Tutto questo si lega perfettamente alla nostra realtà aziendale basata sull’idea che la luce suscita emozione. Il nostro intento era di avvicinare quante più persone possibili alla cultura del design e per questo lo showroom è diventato un luogo di incontro non più strettamente legato al commercio. Il design deve poter arrivare a tutti, così che tutti possono apprezzarne la bellezza.”