09 Mar, 2025 - 17:15

8 marzo: confronto alla Sperelliana sui diritti delle donne, parità di genere e violenza di genere

8 marzo: confronto alla Sperelliana sui diritti delle donne, parità di genere e violenza di genere

L’8 marzo non è solo una giornata di celebrazione, ma soprattutto un momento di riflessione su temi fondamentali come i diritti delle donne, la parità di genere e la lotta alla violenza di genere. A Gubbio, la Commissione Pari Opportunità ha promosso un convegno dal titolo “Diritto al riconoscimento della violenza di genere: tutela e prevenzione”, ospitato presso la Biblioteca Sperelliana, per analizzare in profondità le normative vigenti e gli strumenti di protezione a disposizione delle vittime. L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo giuridico e delle forze dell’ordine:

  • Avvocato Francesca Pieri, consigliera presso l’Ordine degli Avvocati di Perugia e coordinatrice della commissione “Progetto Donna”.

  • Avvocato Giacomo Manuali, esperto in diritto di famiglia e tutela dei minori.

  • Capitano Pasquale Moriglia, comandante della Compagnia Carabinieri di Gubbio.

L'incontro ha rappresentato un'importante occasione per sensibilizzare la cittadinanza

L’incontro, accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Perugia per la formazione professionale, ha rappresentato un’importante occasione per sensibilizzare la cittadinanza e approfondire il ruolo delle istituzioni nella prevenzione della violenza di genere. Erano presenti anche Cecilia Passeri, Presidente della Commissione Pari Opportunità, e Nadia Mosca, Vicepresidente e moderatrice del dibattito.

L’avvocato Francesca Pieri ha aperto il dibattito analizzando le evoluzioni normative in Italia e il percorso che ha portato al riconoscimento della violenza di genere come reato specifico. Ha illustrato come la legislazione italiana abbia subito importanti cambiamenti negli ultimi anni, citando normative fondamentali come:

  • La Legge n. 69/2019 (Codice Rosso), che ha introdotto misure più severe per i reati di violenza domestica e stalking.

  • L’inasprimento delle pene per i maltrattamenti in famiglia e le minacce reiterate.

  • Le misure cautelari immediate per proteggere le vittime di violenza.

Pieri ha anche evidenziato l’importanza del riconoscimento della violenza assistita, ovvero l’impatto devastante che le violenze domestiche hanno sui minori che vi assistono.

“Non basta avere leggi adeguate: serve una formazione continua per magistrati, avvocati e forze dell’ordine affinché possano applicare la normativa in modo efficace e tempestivo, ha dichiarato l’avvocato Pieri.

L’avvocato Giacomo Manuali ha affrontato il tema delle misure di protezione per le donne che subiscono violenza, facendo riferimento anche alla Riforma Cartabia. Ha evidenziato come il sistema giuridico offra diversi strumenti, tra cui:

  • L’ordine di allontanamento del partner violento.

  • Il divieto di avvicinamento e i braccialetti elettronici.

  • I centri antiviolenza e le case rifugio.

Ha inoltre sottolineato la necessità di garantire alle vittime il patrocinio gratuito dello Stato per poter affrontare l’iter giudiziario senza ostacoli economici.

“Spesso le donne che subiscono violenza non denunciano per paura di ripercussioni o per la difficoltà di affrontare un iter giudiziario complesso. Il nostro compito è accompagnarle, garantendo loro protezione e supporto, ha spiegato Manuali.

Il Capitano dei Carabinieri Pasquale Moriglia ha fornito un quadro dettagliato delle modalità di intervento dei Carabinieri

Il Capitano Pasquale Moriglia ha fornito un quadro dettagliato delle modalità di intervento dei Carabinieri nei casi di violenza di genere, spiegando come nel tempo siano stati affinati gli approcci per garantire maggiore sicurezza alle vittime. Ha sottolineato che i reati persecutori, pur variando di intensità, sono spesso segnali di escalation pericolose:

  • Invio ripetuto di regali o fiori non desiderati.

  • Telefonate e messaggi continui, anche fino a mille al giorno.

  • Pedinamenti, appostamenti e intrusioni nella vita privata della vittima.

Ha evidenziato inoltre l’importanza della prevenzione attraverso progetti innovativi, tra cui:

  • “Una stanza tutta per sé”, un’iniziativa nazionale che prevede la creazione di 200 spazi protetti nelle caserme italiane per l’accoglienza di donne vittime di violenza, anche con figli.

  • Il progetto pilota “Mobile Range”, sperimentato a Napoli e Roma, che prevede la fornitura di smartwatch alle vittime, in grado di segnalare in tempo reale la presenza dell’aggressore nelle vicinanze.

“Le denunce sono fondamentali per avviare un percorso di protezione, ma ancora più importante è creare una cultura del rispetto e della prevenzione”, ha dichiarato Moriglia.

A questa visione generale si è unita Nadia Mosca, ostetrica coordinatrice presso ASL1 e figura di riferimento del consultorio, che ha offerto una riflessione sulla radice biologica e culturale della violenza di genere: “L'uomo è nato dal corpo della donna, infatti il cariotipo femminile è XX e il cariotipo maschile è XY, in tutti i cariotipi degli uomini c'è X come dire in ogni uomo c'è geneticamente una donna”.

Mosca ha sottolineato come la consapevolezza delle radici biologiche dell’umanità possa favorire un dialogo più profondo sulla parità di genere. Ha inoltre evidenziato la necessità di programmi educativi per decostruire stereotipi e promuovere relazioni basate sul rispetto e sulla reciprocità fin dalla prima infanzia.

L'incontro dell'8 marzo ha rappresentato un momento fondamentale di confronto e approfondimento

L’incontro dell’8 marzo presso la Biblioteca Sperelliana ha rappresentato un momento di confronto e approfondimento fondamentale, mettendo in evidenza le sfide e le opportunità per contrastare la violenza di genere. I relatori hanno sottolineato la necessità di un approccio integrato, che veda istituzioni, associazioni e cittadini impegnati in un’azione comune per garantire protezione e giustizia alle vittime.

Le conclusioni del convegno hanno ribadito alcuni punti chiave:

  • Il riconoscimento giuridico della violenza di genere è essenziale per un’efficace tutela delle vittime.

  • È necessario potenziare gli strumenti di protezione e prevenzione, migliorando la collaborazione tra forze dell’ordine, avvocati e centri antiviolenza.

  • L’educazione e la sensibilizzazione sono strumenti fondamentali per prevenire il problema alla radice.

La lotta alla violenza di genere è una sfida che riguarda tutti. Eventi come quello organizzato a Gubbio sono fondamentali per accrescere la consapevolezza e promuovere soluzioni concrete, affinché la parità di genere e la sicurezza per tutte le donne diventino una realtà tangibile e non solo un obiettivo da raggiungere.

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Mario Farneti
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