Sette donne alla guida di una storica azienda tipografica di Città di Castello hanno difeso con coraggio il proprio posto di lavoro riuscendo insieme a superare difficoltà di varia natura e avversità della vita. Si chiamano Nadia Giorgeschi, Monica Veschi, Fiorella Podrini, Marta Scarabicchi, Roberta Volpi, Anna Rita e Tatiana Castellani. L’azienda è la Linoservice Sas, dal 1972 leader nella prestampa e stampa digitale. Il Comune ha voluto celebrare la loro storia – fatta di resilienza, determinazione e solidarietà – con una breve ma sentita cerimonia in azienda fra le macchine, i bancali di carta e i colori, proprio come omaggio al mondo dell’imprenditoria femminile in vista dell’8 marzo, Giornata internazionale delle donne.

La storia dell’azienda tipografica

La Linoservice Sas è un’impresa moderna, oggi tutta al femminile, che affonda le sue radici nel 1972 quando Claudio Mancini, insieme ad altri 2 soci, sceglie di intraprendere l’avventura di avviare un’attività che lo porterà ad essere un punto di riferimento per la prestampa e la stampa digitale in Umbria e fuori regione. Il nome traeva origine dal core-business dell’azienda nei primi anni ’70, che già mostrava la sua innovatività puntando sulla tecnologia della composizione a piombo della riga intera che permetteva di aumentare produttività e competitività rispetto all’impiego dei caratteri mobili tipici della monotype.

Con il passare del tempo e con l’aumentare del lavoro, la ‘famiglia‘ di Linoservice Sas si è progressivamente allargata sino ad arrivare all’attuale nucleo di professioniste che oggi costituiscono i pilastri principali dell’attività, specialmente a seguito della scomparsa del titolare nel 2020. Donne legate da amicizie che sono sì nate tra le varie macchine da stampa, ma che poi si sono consolidate anche nella vita reale, che hanno voluto fortemente proseguire l’attività nonostante un primo momento di comprensibile smarrimento e disperazione.

7 Donne per Città di Castello e un solo obiettivo

Tutte noi abbiamo frequentato l’Istituto Professionale per l’industria e l’artigianato con indirizzo Grafico di Città di Castello – ha raccontato Tatiana Castellani, titolare e nipote del fondatore Claudio Mancini – appena uscite dalla scuola siamo entrate in questa realtà e non ne siamo più uscite, trovando qui un luogo fatto di amicizia e rispetto reciproco, certo non senza a volte, discussioni e pareri diversi che ci hanno portato e ci portano a scontrarsi, ma sempre in maniera costruttiva cercando di trarne poi il maggior beneficio”.

Quanto alla morte di Mancini nel 2020, “Ci siamo sentite mancare la terra sotto i piedi sia per il dolore immenso che questa perdita ci ha lasciato sia perché ci siamo trovati a decidere se continuare o smettere – ha confidato Cirimbilli – Poi però la moglie Rita, mia zia, che sempre è stato il cardine tra Claudio e tutte noi, con coraggio ci siamo “rimboccate” le maniche e siamo andate avanti“.

Ulteriore criticità da fronteggiare è stato il Covid. “E’ stata dura, anzi durissima – ha detto – ma anche questa volta non ci siamo arrese, e come sempre insieme, con il sorriso e la voglia di non mollare stiamo uscendo anche da questo periodo. Oggi nel nostro piccolo siamo ancora una realtà che può “dire la sua” nel settore della prestampa e stampa digitale: lo dimostra il fatto che abbiamo investito su un nuovo macchinario da taglio, per chiudere il cerchio del reparto produttivo“.

L’omaggio delle istituzioni

Donne e Città di Castello non solo l’8 marzo. Nella mattina di mercoledì 6 marzo è andata in scena in azienda una cerimonia, breve ma sentita, fra le macchine e i bancali di carta e i colori, alla presenza del presidente della sezione altotiberina di Confindustria, Raoul Ranieri e don Giorgio Mariotti, sacerdote da tempo impegnato sui temi sociali. Il sindaco, Luca Secondi, assieme agli assessori, Michela BotteghiLetizia Guerri e Benedetta Calagreti, ha consegnato alla titolare dell’impresa e ai dipendenti una targa ricordo della giornata definendola “una bella pagina di vita quotidiana che rende concreta, viva, densa di contenuti ed ideali, la settimana di celebrazioni ed iniziative dell’8 Marzo”.

Una recente statistica della Camera di Commercio di Perugia, che prende in considerazione la popolazione con più di 15 anni in base alla condizione lavorativa, specifica che la quota “rosa” donne in Alta Valle del Tevere è pari al 43% superiore al dato Umbria 40,5% e a quello nazionale che si attesta al 37,9%.