Una cifra considerevole: 4 milioni per la Cultura in Umbria. La Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e Province Autonome ha espresso oggi, 29 aprile, un parere positivo al Piano strategico per i grandi progetti dei beni culturali, che si propone di destinare oltre 173 milioni di euro alla valorizzazione dei luoghi storici e culturali su scala nazionale. Di questa somma, quattro milioni di euro sono stati specificamente allocati all’Umbria, come confermato dall’assessore regionale alla cultura, Paola Agabiti.

4 milioni per la cultura all’Umbria per la realizzazione di due progetti

L’investimento umbro sarà ripartito equamente tra due progetti significativi. La prima metà del finanziamento sarà utilizzata per una ristrutturazione completa del Museo archeologico nazionale dell’Umbria, con l’obiettivo di rendere il percorso espositivo più accessibile, chiaro e inclusivo. La seconda metà sarà destinata all’area archeologica di Carsulae, migliorando l’accessibilità e l’interpretazione dei resti storici del foro e della basilica, oltre al restauro e alla sicurezza delle strutture murarie.

L’assessore Agabiti ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione di un piano che “eleverà l’offerta culturale della regione, intervenendo su due siti emblematici che rappresentano un pilastro fondamentale della nostra identità regionale“. Ha inoltre sottolineato il ruolo vitale della cultura nelle politiche di sviluppo sociale ed economico, ribadendo l’importanza della collaborazione con il Governo nazionale e i territori per il progresso culturale e sociale dell’Umbria.

Un particolare ringraziamento è stato rivolto al Ministro Sangiuliano, riconoscendone il costante supporto alla regione. Il Piano strategico si basa sulla consapevolezza che il patrimonio culturale non solo contribuisce significativamente alla crescita territoriale, ma serve anche a promuovere l’immagine dell’Italia a livello globale, diffondendone i valori e evidenziando il modello italiano di identità e creatività, frutto di secoli di scambi culturali.

Il Museo Archeologico dell’Umbria, un viaggio dalla Preistoria al Medioevo

Dal 1948, il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria trova dimora nel complesso architettonico di San Domenico, le cui origini risalgono al 1233 con la nascita dell’ordine domenicano. Il chiostro grande, terminato alla fine del Cinquecento, e l’oratorio della confraternita, realizzato poco tempo dopo con affreschi sontuosi, rappresentano due delle aggiunte più significative al complesso.

Il museo non solo custodisce significative collezioni archeologiche, ma ha anche ricreato la Tomba dei Cai Cutu nel suo chiostro sotterraneo, esponendo corredi funerari autentici. Altri reperti importanti includono urne ellenistiche e materiali romani che illustrano la ricca storia di Perugia. Recentemente, è stata inaugurata una sezione preistorica che offre una panoramica dettagliata sull’evoluzione umana, arricchita da supporti multimediali interattivi.

La disposizione delle collezioni segue un ordine cronologico che mette in risalto la continuità culturale della regione, dalle prime testimonianze etrusche e umbre fino all’integrazione nel tessuto romano, presentando un’immagine complessiva dell’Umbria attraverso i secoli.

Carsulae, tracce di storia lungo la via Flaminia

L’area archeologica di Carsulae, situata vicino a Terni e alla località di Sangemini, famosa per le sue sorgenti minerali, è un prezioso testimone del passato romano. Fondata lungo la Via Flaminia, questa città antica servì come fulcro per le comunità pre-romane delle colline circostanti e delle pianure sottostanti, intensamente popolate sin dall’età del bronzo. L’apertura della Via Flaminia tra il 220 e il 219 a.C. segnò un’epoca di prosperità per l’area, stimolando l’insediamento umano e la crescita economica.

Le campagne di scavo, iniziate nel XVI secolo e intensificatesi tra il 1951 e il 1972, hanno rivelato numerosi monumenti e strutture edilizie, oltre a iscrizioni che dipingono un quadro di una comunità ricca e politicamente attiva. 

Recenti scavi hanno portato alla luce importanti strutture pubbliche, come il foro, situato lungo la Flaminia e accessibile tramite archi, e la basilica a tre navate. Altri ritrovamenti includono l’anfiteatro, costruito approfittando di una dolina naturale, e il teatro, che testimoniano la ricca vita culturale e sociale di Carsulae. La zona è anche nota per i resti di un complesso termale e per la chiesetta di San Damiano, costruita riutilizzando le strutture di un edificio romano, confermando la continua evoluzione storica del luogo.