“Nella storia della nostra città, il 25 aprile si lega a quanto avvenne il 20 giugno 1944“. Lo dichiara il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, in un post pubblicato sui suoi canali social in occasione della Festa della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, che ricorre oggi 25 aprile.
Il post, infatti, segue la partecipazione del primo cittadino alle celebrazioni cittadine organizzate dall’amministrazione comunale, in programma questa mattina nel centro storico del capoluogo umbro.
25 aprile, Romizi: “L’orrore della guerra, il profumo della pace”
“Celebriamo quest’anno l’ottantesimo anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista. Questa maturò, come è noto, in maniera progressiva. E per Perugia la fase culminante si ebbe proprio, quasi a sottolinearne il valore, in coincidenza della ricorrenza dell’insurrezione e delle stragi del 1859″ racconta il sindaco Andrea Romizi nel suo post del 25 aprile.
“Il 20 giugno 1944, premessa del 25 aprile 1945, fu un giorno di riscatto, di festa – dichiara Romizi – Fu il giorno della libertà ritrovata. Come ogni anno, in questo giorno così importante, in questa celebrazione civile così densa di significati, ci troviamo a fare memoria”.
“Una memoria – specifica il primo cittadino di Perugia – da esercitare sempre in almeno due direzioni. Dobbiamo ricordare da un lato quello che è stato, l’orrore e il fetore della dittatura e della guerra, dall’altro lato il lascito prezioso e profumato della Liberazione, della libertà e della pace. Questa memoria va esercitata ogni giorno e, quando possibile, in maniera riconoscibile e tangibile”.
Perugia celebra 80 anni di Liberazione
Nel suo post dedicato alla ricorrenza del 25 aprile, il sindaco Andrea Romizi passa in rassegna l’ampio e variegato calendario di iniziative messo in piedi dal Comune di Perugia con la volontà di rendere doveroso omaggio all’ottantesimo anniversario della Festa della Liberazione.
“Lo scorso gennaio, in occasione del Giorno della memoria – scrive Romizi – abbiamo apposto in piazza Michelotti una pietra d’inciampo in memoria di Ada Almansi Rimini cittadina ebrea di Perugia, suicidatasi il 4 dicembre 1943 per sfuggire all’arresto e alla conseguente deportazione prevista dalla Carta di Verona della Repubblica Sociale Italiana del novembre 1943″.
“Quella memoria – spiega il sindaco – la memoria della Shoah e della tragedia delle leggi razziali risuona, se possibile, ancora più forte per tutto questo 2024, a 80 anni di distanza da quando la giovane Anna Frank fu scoperta, prelevata dal suo nascondiglio di Amsterdam, strappata dalla scrittura del suo diario e dai suoi sogni”.
“Nelle scorse settimane – prosegue il primo cittadino di Perugia – per ricordare il coraggio e il bene che germogliarono perfino all’ombra delle leggi razziali, abbiamo intitolato una via della nostra città a don Ottavio Posta, giusto fra le nazioni, principale artefice del salvataggio degli ebrei da Isola Maggiore”.
“E ancora – anticipa – sempre con la stessa convinzione: il prossimo 9 maggio, d’intesa con la famiglia, all’interno della Biblioteca degli Arconi verrà apposta una targa in memoria di Fernanda Maretici Menghini: partigiana, protagonista della lotta di Liberazione, amica di Aldo Capitini, prima donna eletta in consiglio comunale a Perugia nel 1946, con la neonata Repubblica”.
Andrea Romizi: “Il 25 aprile è patrimonio di tutti”
“Il 25 aprile è patrimonio di tutti, di ognuno di noi – prosegue il sindaco di Perugia, Andrea Romizi – E in questo patrimonio di così grande valore, fatto di storie interrotte e di vite che ce l’hanno fatta, di amore verso il proprio paese, di uguaglianza fra popoli, di libertà, di coraggio e di principi cardine della democrazia, trova spazio il tesoro più grande, quello della pace“.
“Oggi come allora, assistiamo in tante parti del mondo, al proliferare di conflitti, a bambini vittime della guerra, privi di un tempo lieto: i bambini di Gaza, i bambini ucraini, le tante vittime delle guerre – a volte silenziose – sparse nel pianeta” Romizi rivolge l’attenzione ai crimini di guerra che ancora oggi affliggono il mondo, dallo scontro russo-ucraino a quello israelo-palestinese.
Andrea Romizi conclude il suo discorso in onore del 25 aprile sostenendo che “è in quelle immagini drammatiche a cui quotidianamente assistiamo di morti e devastazione, di ingiustizie e atrocità che la storia si riaffaccia ammonendoci e ricordandoci di quanto la pace non sia un concetto astratto, ma una realtà da costruire con azioni quotidiane e concrete. Di piccoli grandi gesti che devono caratterizzare la nostra umanità“.